Continuiamo con Dina; vuoi?...
Non appena iniziò a parlare, la
mamma le insegnò a pregare. Prima del famoso episodio, già la mamma la
conduceva con sé in Chiesa; Dina si inginocchiava vicino a lei senza riuscire a
stare bene in equilibrio. Quando i suoi
genitori recitavano l'Angelus, Dina correva per potere dire alla fine:
Amen!
Dina accompagnava la mamma nelle sue visite ai poveri, ai bisognosi di
aiuto, ai malati. È questa la migliore maniera per imparare fin da piccola a
condividere, a donare, ad uscire da sé stessa. Partecipava con la mamma alle
funzioni religiose, ma le prediche le sembravano lunghe e si annoiava … Trovò
una soluzione: portare nella sua tasca una bambolina e tirarla fuori per
divertirsi quando il predicatore saliva sul pulpito. Appena la mamma la vide le
ordinò: «Mettila via». A Dina costava molto farlo, ma obbedì. Cinque minuti
dopo "Valeda" ricomparve. La
mamma la prende e la mette nella sua borsetta. Dina attende rassegnata il
rimprovero che riceverà tornando a casa. La mamma, per evitare nuove
esibizioni, nasconde la bambolina. Dina la cerca ed, oh felicità! la trova. Ma
il trionfo dura poco; la mamma la scopre e gliela prende di nuovo; questa volta
la lezione ha successo.
La tenacia e la forza di volontà del carattere la faranno camminare con
impegno fino a giungere alla vetta, e questo grazie alla sua costante
corrispondenza alla grazia, all'obbedienza ed umiltà che praticò durante tutta la
sua vita. È vero che Dina avanzava rapidamente lungo la strada della santità,
ma non nacque santa. Come qualsiasi bambina cresce con difetti e birichinate
che deve continuamente superare.
A 6 anni inizia
a frequentare la scuola primaria nel collegio St-Roche. Prima di cominciare ha
paura di annoiarsi ma, come ella ci dice, deve arrendersi all’evidenza,
perché fin dal primo giorno si mise a studiare “non solo
con ardore, ma con passione”. Vuole ottenere i primi posti e li ottiene. E’
molto timida e sensibile, non le piacciono i giochi rumorosi e non ama neppure
distinguersi dalle altre. Ha i
capelli ricciuti e, in tal caso, era permesso di legarli con un nastro, ma sacrifica
i suoi riccioli e, per seguire il regolamento comune, si fa fare da sua madre
una treccia.
Gli anni del collegio segnano un progresso nella formazione del suo
carattere. Esteriormente è come le altre, ma nel suo intimo continua a sentire
una grande attrattiva per Gesù ed una grande nostalgia di Dio che l’accompagneranno
per tutta la vita.
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