Quebec, novembre 2018.- Il 22 ottobre, tramite l’abate Raymond Poulin, abbiamo conosciuto ABEL, bambino di 15 mesi. Sua madre Kari-Lyn Pelletier ex-alunna del CollegioDina Bélanger di St-Michel de Bellechasse (Quebec), è venuta a presentare il suo bambino alla beata Dina. Abel è nato prima del tempo il 15 settembre 2017 ed è stato battezzato il 1 novembre 2017 in ospedale dall'abate Poulin. È sordo e ha una malattia rara. La famiglia è molto felice dei progressi compiuti dal bambino. Il personale, dottore e infermiere, attestano che è un grande favore ottenuto dalla beata Dina. Kari-Lyn, la madre, è molto credente. Tutta la comunità di Sillery ha pregato con la famiglia. Seguiamo lo sviluppo di questo bambino di Saint-Roch-des-Aulnaies.
Quebec, settembre 2018.- Nello scorso settembre, NICANOR FOPING, di nazionalità camerunense, che ora vive in Quebec, ha avuto seri problemi cardiaci. Sua moglie, Beatrice, ha pregato molto la beata Dina Bélanger per la guarigione del marito. Anche il personale dell'ospedale è sorpreso della sua ripresa. Vogliamo che questo grande favore venga considerato. Nicanor e Beatrice fanno parte dell'Associazione Famiglia Gesù-Maria di Sillery (Québec).

México - Merida di Yucatan. – Mi
chiamo Jorgelina Barrera Alcocer. Nel novembre 2014 rimasi incinta per la
seconda volta. Il ginecologo, che mi aveva seguito durante la prima gravidanza,
mi aveva detto che se rimanevo incinta
di nuovo avrei corso un grosso rischio, sarei dovuta stare a letto durante i
nove mesi. Nella prima gravidanza alla 17 settimana mi dovettero fare il
cerchiaggio uterino.
La notizia mi fece molta
paura perché: chi avrebbe accompagnato mio figlio di 4 anni a scuola e alle attività
del pomeriggio? Mio marito lavora a Cancun e mia madre è molto anziana. Nella
Scuola Gesù-Maria di Merida, dove sono insegnante di matematica, mi diedero
tutte le agevolazioni possibili. Un giorno mi trovai con M. Teresa Ochoa, le raccontai
della mia gravidanza, ella mi disse che avrebbe raccomandato la situazione a
Dina Bélanger e mi regalò una reliquia, un’immaginetta con la preghiera e una
medaglia . Da quel momento, ogni mattina recitavo la preghiera, avvicinavo la
reliquia al bebè e attaccavo la medaglia sulla mia camicetta.
Ogni mese, quando andavo dal
dottore, ero preparata che mi dicessi che sarei dovuta stare a letto perché la
gravidanza era a rischio, miracolosamente avvenne tutto il contrario. Di
mattina lavoravo a scuola e mi coricavo nel pomeriggio, non guidavo, né camminava molto e
le mie amiche si offrivano a turno per accompagnare mio figlio alle attività pomeridiane.
Così la mia gravidanza, catalogata ad alto rischio, secondo quello che accadde,
proseguì in maniera normale e non fu necessario il cerchiaggio uterino.
Il taglio cesareo ebbe luogo
il 22 giugno 2015. Incominciando l’operazione, i dottori si sorpresero e
commentarono che sarebbe stata un'operazione difficile poiché la bimba era
seduta, aveva il cordone ombelicale arrotolato al collo ed inoltre stava molto in
alto. Durante l'operazione mi raccomandai a Dio e a Dina. Non dimenticherò mai
l'espressione dell'anestesista quando udì il pianto della neonata: Dio è
grande!!!
Avvenne così questo miracolo.
La mia Carolina, che dall'inizio fu una lottatrice, per l'intercessione di Dina
e l’aiuto di Gesù sta crescendo sana. Mérida,
1º Giugno 2017.
Canadá - Baia-Comeau, luglio 2016. - Ho conosciuto Dina tramite la mia amica Hélène Bujold. Mi sono raccolto in preghiera sulla sua tomba. In tale occasione ho chiesto di riavere la gioia di vivere perché vivevo male soprattutto a motivo delle mie relazioni di lavoro.
Presi delle misure per migliorare le mie condizioni di
vita nel lavoro: consultai psicologi,
psichiatri, ma ciò non diede alcun risultato. In seguito a ciò, caddi in una
profonda depressione. La sola ancora di salvezza era pregare Dina per uscire
dal vicolo cieco.
Secondo me, Dina, per le mie preghiere, mi ha aiutato a
far sì che cambiasse gradatamente la dinamica delle mie relazioni di lavoro.
Pregare Dina mi tranquillizzava nei momenti di angoscia. Ho pregato anche per
mia figlia e mio figlio e tutto si è risolto.
Per il resto dei miei giorni avrò fiducia in Dina e prometto che, se Dina sarà
canonizzata, farò tutto il possibile per andare a Roma. L.R e Louis
Bélanger.
Canada, 29-02-2016. - Hélène e Yvan desideravano vendere la loro fattoria in condizioni convenienti per i venditori che per gli acquirenti. Dopo due mesi di preghiere a Dina la fattoria fu venduta in condizioni insperate. Ti voglio bene e ho fiducia in te, Beata Dina! Jeanne Mercier.
Canada, 11-04-2016 - Grazie, beata
Dina, per una guarigione di cancro, senza nessuna conseguenza dopo l’operazione
e i controlli.
Canada, 11-04-2016 - Grazie, beata Dina, per l'operazione di Valmont che è andata bene. E
grazie per il lavoro che Denis ha ottenuto.
España - Io, María Fernanda Gallup Salas, con C.I.: 74139591, ebbi un incidente di automobile con mio marito il 5 novembre 2016 rimanendo gravemente ferita. Sono rimasta nell'UTI, Unità di Terapia Intensiva, fino al 26 dello stesso mese e per undici giorni sono stata intubata poiché non potevo respirare da sola.
Fino al 14 dicembre rimasi in ospedale, poiché dovetti
essere operata ai due femori, alla tibia e al perone, al polso destro e alla
spalla sinistra, inoltre avevo un trauma cranico. I primi giorni furono
critici, per prima cosa i medici dell'ospedale mi tolsero la milza perché non
smetteva di sanguinare. Essi, durante vari giorni, dissero ai miei figli che la
mia vita era in serio pericolo.
Molte persone, ne do testimonianza, hanno pregato
chiedendo la mia guarigione per intercessione della Beata Dina Bélanger RJM. È
un favore molto grande quello che mi è stato concesso, infatti sono ancora
viva. Per questo voglio manifestare alla Beata Dina la mia gratitudine per la
sua mediazione e dire anche il mio grazie a tutte le religiose di Gesù-Maria
che l‘ hanno invocata per il recupero della mia salute. Orihuela, Spagna, 17
aprile 2017.
El Alto de La PAZ, Bolivia, - Il 14 novembre 2016 Luis Mamani, giovane di 24 anni, lavorava in
un'officina meccanica. L'autista di una gru fece cadere per negligenza un
blocco di ferro di una tonnellata che colpì il corpo di Luis, lasciandolo
paralizzato ed incosciente. Il terribile dolore lo fece svenire. Trasportato in
Ospedale, la prima diagnosi fu politrauma
nelle regioni dell'anca, clavicola, braccio sinistro con tre fratture e
fratture anche su tutte le costole della parte sinistra. Il dolore era
insostenibile.
Quella notte fu la più lunga
della sua vita. Ebbe il tempo di fare un
lungo esame di coscienza. Faceva fatica a respirare e gli l’energia per
continuare a vivere. Con un ultimo
sforzo, chiese perdono alla madre che aveva fatto tanto soffrire a causa della
sua condotta. Una vera confessione aperta, sincera fatta col cuore, davanti a
Dio. Quindi entrò in coma. Il quadro era critico ed il medico ogni volta dava
meno speranze di vita. Subito viene chiesto alle religiose di Gesù-Maria delle
comunità di Bolivia di pregare senza posa Dio per intercessione della beato
Dina Bélanger.
Il giorno seguente Luis fu
trasportato in un altro ospedale e dopo due giorni di molte sofferenze riprese
conoscenza. Una religiosa lo visitò e gli parlò del tempo di prostrazione di
Sant’ Ignazio di Loyola, dopo essere stato ferito a Pamplona. Luis chiese allora
qualche libro di contenuto spirituale.
Tardarono dieci giorni ad
operarlo a causa di scioperi del personale medico. L'intervento durò dieci ore.
Il medico rimase colpito nel vedere come reagiva positivamente; dapprima non
si era pronunciato perché temeva che il malato
non ne sarebbe uscito vivo con una sola operazione chirurgica; era
troppo benché conveniente.
Il recupero fu un altro
momento molto difficile a causa dell'anca, ma Luis aveva voglia di vivere. Nel
febbraio 2017, riuscì a sedersi e a fare alcuni passi con l'aiuto di un
deambulatore. Ora, in maggio, sta molto meglio; con alcuni limiti cammina da solo ed esce sulla strada. Ha molta forza
ed energia. Con l'aiuto di Dio e della beata Dina, crediamo che si
rimetterà del tutto. Lidia Mamani, rjm. - 15 maggio 2017.
CANADÁ. Durante l'estate 2013, scoppiò un incendio nella zona di Monts-Groulx a Nord della provincia del Quebec. Un posto isolato dove si trovano alcuni chalets di villeggiatura. Uno di questi chalets è di Simón Canuel: un'autocostruzione in legno massiccio.
A causa di un periodo di siccità, l‘incendio divanpò e prese proporzioni enormi. Durò vari giorni in
una zona dove predominano i pini neri e
il muschio; vegetazione molto infiammabile. Ben presto fu difficile per i pompieri forestali controllare il fuoco. Essi
lavorarono senza sosta dalla mattina alla sera per evitare che il fuoco
infiammasse le strutture pubbliche. La protezione degli chalets passava in secondo piano, benché i pompieri avessero
cercato di installare degli zampilli sul soffitto di alcuni chalets.
Hélène Bujold, zia di Simón e devota di Dina Bélanger, venne a sapere del
pericolo che minacciava lo chalet del
nipote e chiese alle Religiose di Gesù-María di Quebec preghiere.
Le preghiere furono esaudite. Le fiamme furono sul punto di bruciare lo
chalet in tre differenti momenti, dato
che il vento cambiava spesso direzione. Il fuoco si fermò la prima volta a
meno di 3 metri ad est dello chalet. Gli
archi di legno dell’impianto di riscaldamento, a 4 metri, bruciarono. Alla mattina seguente, il fuoco cambiò la
traiettoria e ritornò di nuovo verso sud. Un'altra volta, il fuoco si fermò ad
alcuni metri dallo chalet, bruciando tutti gli alberi antistanti la facciata.
Il fuoco modificò di nuovo la sua traiettoria e ritornò verso lo chalet. Un'altra volta, e, come per miracolo, si
fermò molto vicino allo chalet.
Questo avvenimento fu eccezionale. Gli zampilli impedirono che lo chalet
fosse avvolto dalle fiamme, poiché ne
inumidivano i muri. Ma fu davvero eccezionale che lo chalet, avvicinato
per tre volte dal fuoco, non si fosse
incendiato. Le nostre preghiere a Dina
furono esaudite.
Alcuni pompieri dissero che il fuoco era fortissimo e avanzava come un
muro: le fiamme bruciavano tutto al loro passaggio. Perché si fermarono per tre
volte molto vicino allo chalet?
Simón
Canuel et Eveline Foy.
Negli Stati Uniti, la TV presentò per un'ora un documentario su Dina Bélanger, con Bob e Penny Lord che avevano visitato il Centro Dina Bélanger di Sillery. Vidi due volte questa trasmissione e mi venne l’ispirazione di chiedere la guarigione della mia mano.
Mi si era creato
gradualmente un problema serio nella mano destra. Non riuscivo più ad unire le
dita e esse rifiutavano qualsiasi movimento. Non potevo più suonare il
pianoforte. Piangevo e mi affliggevo di non poter dedicarmi più alla musica che
era una priorità nella mia vita. Incominciai una novena alla beata Dina
Bélanger. Una mattina, durante la novena, vidi che potevo avvicinare le mie
dita e sentii che la mia mano era guarita. Questo successe due anni fa,
ora la mia mano è completamente normale.
Suono il pianoforte ed altri strumenti come facevo prima. Non ho un certificato
medico, ma credo sinceramente che la beata Dina Bélanger sia stata il mio
miglior medico. Continuo pregandola con molta gratitudine e sarai felice se
questo favore venisse pubblicato. Grazie di cuore. I.- H. Fortino-Valentyik.
Houghton, MI, 25 gennaio 2001.
Antonio Santos
Ruiz - Merida, Yucatan: Nel 2011 erano 3 anni e mezzo che mi trovavo nella
Prigione di Merida. Al mio arrivo il mio
corpo era sano, la mia mente abbastanza distorta e la mia anima a brandelli.
Non sono stato mai molto cattolico. Di punto in bianco mi vidi sull'orlo della
morte nel letto di un ospedale, con una malattia letale e ridotto a 50 chili
(il mio peso normale era 78). Vedendomi
sull’orlo della morte, ammanettato ad un letto e senza visite, né alcuno che
avvisasse i miei parenti, mi sentii moralmente solo, mi venne allora il grande
desiderio di chiedere che , se Dio esisteva, mi aiutasse a non sentire quella
solitudine. Un giorno sentii che qualcosa mi sottraeva dalle braccia della
morte: una religiosa di Gesù-Maria stava
al mio fianco e mi diceva: " Non ti preoccupare, Dio è con te, vedrai che
guarirai" e mi diede un'immagine della Beata Dina Bélanger. A partire da
quel momento, la mia vita cominciò a cambiare in tutti i sensi. La mia famiglia
venne a vedermi e mi ristabilii. Oggi peso 80 Kg, senza prendere medicine,
faccio sport e ho una grande voglia di vivere. Non ho parole per ringraziare
Dina, non dubito più che Dio esiste e che i miracoli avvengono. Per me tutto
ciò fu una prova del suo amore e della sua esistenza. Mérida, 2016.

A casa, ho avuto molto dolore al torace, ma
bisognava aspettare. Il mese di luglio passa, arriva la fine di agosto… e
nessuna chiamata da parte dell’ospedale. Io non potevo resistere a causa del
forte dolore. Mia moglie ed ido abbiamo deciso di fare una novena a Dina
Bélanger dal 26 agosto al 4 settembre per chiedere che si liberasse presto un
posto all’ospedale. Arrivati al sesto giorno della novena, ancora nessuna
chiamata. Abbiamo intensificato le preghiere a Dina. Non potendo più aspettare,
ho detto a mia moglie: “Io credo che Dina fa ‘espressamente’ perché dobbiamo
finire la novena.” Arrivati al nono giorno, ancora nessuna risposta. Il giorno
dopo era la sua festa (4 settembre) e il decimo giorno della novena. Tornando a
casa, dopo la Messa di anniversario di Dina, non avevo neppure finito di girare
la chiave nella serratura della porta, che ho sentito lo squillo del telefono.
Era l’ospedale che mi annunciava: “Bisogna che si trovi qui domenica mattina
alle ore 9,00”. Tutto si è realizzato secondo la nostra richiesta.
Per quelli che non credono, come si può
definire questo? Non è certamente una coincidenza! Perché non sono stato
chiamato prima della novena? Grazie Dina per questo grande favore e per tutti
gli altri ottenuti in seguito. Gilbert Savoie, Lamèque 2002.
Noi religiose e la sua famiglia facemmo una novena
alla Beata Dina Bélanger. Operarono il nostro amico Arturo lunedì 18 novembre
2013. A detta dei medici fu un'operazione impressionante, il tumore misurava
quasi quanto l'emisfero sinistro e aveva spostato tutto il cervello..., non ci
si spiega come Arturo ne sia uscito
indenne, senza alcuna conseguenza. Il dottore disse a Dinorah (moglie di Arturo
ed anche lei medico): “ Non me lo spiego, questo è un miracolo, non capiamo
come egli stia così bene".
Ieri, 27 novembre, diedero il risultato della
biopsia: il tumore è benigno e domani il malato, che sta in perfette
condizioni, verrà dimesso.
Prima delle 24 ore dopo l'operazione, Arturo
chiedeva già il giornale per leggere ed il giorno dopo vedeva già alla tv la
partita di calcio...
Gli manca una parte della scatola cranica,
successivamente gli faranno una protesi craniale. Tutti sono felici. Dinorah ci
disse: - Non so se sia un miracolo da mandare a Roma, ma senz’altro vi è stato
l’intervento di Dio. Un medico, non credente, non smette di meravigliarsi del
recupero di Arturo...
Per questo.... GRAZIE! È la forza della preghiera.
Non possiamo spiegarlo in altro modo.
Non è stato miracoloso solo il risultato
dell’operazione, ma quella pace e fiducia sperimentate da Arturo prima
dell'operazione; egli si mise totalmente nelle mani di Dio, questa è la più
grande grazia che possiamo ricevere nella nostra vita. La vita è un miracolo. Un abbraccio e tutta la nostra gratitudine.
Sintesi della relazione di Mirna
Ruiz de Mérida, Yucatán: Mio figlio di 33
anni aveva la leucemia in stato avanzato e soffriva moltissimo; inoltre
l'oncologa aveva detto che la sua morte sarebbe stata molto dolorosa. Egli si
lamentava e si scagliava continuamente contro Dio. Mi diedero un’ immagine e
una reliquia di Dina. Ricorsi alla sua intercessione affinché lo guarisse.
Invitavo mio figlio a confessarsi per poter ricevere l’Eucaristia, ma non mi
ascoltava. Un amico venne a visitarlo e c'invitò a partecipare ad una Messa. Vi
andammo, come pure la settimana seguente.
Dopo alcuni giorni, mio figlio cambiò atteggiamento, chiese di
confessarsi e di fare la Comunione, continuò ad accostarsi all’Eucaristia ed a
poco a poco accettò la sua malattia. Osservai che prima di andare alla seduta
della chemio salutava l'immagine di Dina e si portava la reliquia. Passò poco
tempo e morì pacificamente senza dolore e riconciliato con Dio. L'Impresa delle pompe funebri, tra i suoi
vestiti, trovò la reliquia di Dina. Sono molto grata a Dina, perché benché non
lo abbia guarito fisicamente, l’ha fatto spiritualmente.
Alain Larivière di Montreal, Canada, scrive: Solo
alcune parole per dire che l'operazione della mamma lo scorso 29 marzo, è andata
molto bene. Incredibile, ma vero… riuscirono
ad asportarle il tumore canceroso dalla gola senza alcun danno. C'erano due
pericoli: perdere la sua unica corda vocale, rimanere muta e dover subire una
tracheotomia per la respirazione e l'altro rischio era che il tumore fosse diffuso…
e sarebbe stata la fine… Grazie Dina!
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