Periodicamente, questo blog ti presenterà brevi episodi della storia di Dina Bélanger. Si vuoi ossigenare la tua vita non tralasciare di leggere... e neppure di scrivere i tuoi commenti.

La FAMA DI SANTITÀ di Dina Bélanger si è fatta universale dopo la sua beatificazione.

lunedì 10 ottobre 2016

Arriva la fine

 Si avvicina un altro momento importante nella vita di Dina: il tempo di rinnovare per sempre i voti fatti cinque anni prima. Ella, nel suo cuore, aveva già dato carattere definitivo ai voti del 15 agosto 1923, ma ora deve farlo pubblicamente. Sono passati questi anni e Dina è cosciente di essere completamente assorbita da Gesù;  cerca solo di lasciarlo fare; la grazia di Dio riempie la sua vita ed ella si sforza di corrispondervi con fedeltà. 
Dina ha gustato e gusta l'esperienza di Dio e brucia dal desiderio di comunicare agli altri tale esperienza.  Se la sua attività apostolica viene ridotta dalla malattia, non lo è il suo spirito missionario. Il suo zelo apostolico di lavorare per la salvezza di tutti gli uomini prende le dimensioni del mondo. Ella vuole percorrere l'universo e scopre che la sua missione nell'eternità, d'ora in poi fino al fine dei secoli, è e sarà quella d’irradiare, per mezzo della Madonna, l'amore di Gesù su tutti gli uomini. Gesù ha detto: "Chiedete e riceverete"… Sicura di questo, Dina dice: "Nel cielo io sarò una piccola mendicante d’ amore: ecco la mia missione e la inizio immediatamente". Ha compreso che gli uomini sono solidali gli uni con gli altri, tanto nella vita spirituale come in quella sociale; ella  si sente solidale col  mondo intero amando e lasciando agire Gesù e Maria. Dina vuole che tutti si salvino che nessuno si perda; per questo afferma di voler chiudere per "sempre" le porte dell'inferno.
Essere solidali con gli altri non è sempre facile. È piacevole quando la solidarietà ci porta a condividere successi, momenti felici… è difficile quando bisogna praticarla nel silenzio, nella solitudine, senza vedere risultati… Questo è quello che vive Dina nella semplice stanza di un'infermeria. La sua vita si va spegnendo; il suo apostolato rimane nel silenzio gioioso dell'anonimato; vive nella fede quello che Gesù le presenta momento per momento e glielo offre perché continua a lasciarlo fare… 

La malattia segue il suo corso e la sofferenza non cambia affatto l’interesse di Dina per gli altri. A volte ella soffre talmente da dire: " Gesù, vieni presto a darmi coraggio". A partire dal luglio 1929 smette di scrivere; le forze non le permettono di farlo. Tuttavia, per essere fedele, continua a rivelare alla sua superiora quello che avviene nel suo intimo. Chi la visita non sospetta niente; ammira solo la serenità, la gioia e la gentilezza che Dina mostra a chiunque l’avvicina. Non perde il sorriso, quel sorriso che, per ottenerlo, lottò all’inizio della sua vita religiosa. I suoi genitori la visitano ed ella soffre di vederli soffrire.  

Dopo avere vissuto una vita ordinaria ma piena d’ uno straordinario amore giunge il 4 settembre 1929. Verso le tre del pomeriggio, alcuni brevi respiri molto tranquilli, quasi impercettibili, aprono per Dina l'incontro definitivo con Gesù. 

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