Periodicamente, questo blog ti presenterà brevi episodi della storia di Dina Bélanger. Si vuoi ossigenare la tua vita non tralasciare di leggere... e neppure di scrivere i tuoi commenti.

La FAMA DI SANTITÀ di Dina Bélanger si è fatta universale dopo la sua beatificazione.

martedì 20 dicembre 2016

TESTIMONIANZE: La sua Maestra delle novizie

Oggi voglio che tu ascolti la Maestra delle novizie di Dina. Ella fu la confidente delle grandi grazie che Dio le concedeva. Entriamo in un terreno sacro, dove il principale protagonista è Dio; vengono le vertigini intravedendo la strada che Dio le fece percorrere. La sua vita come religiosa fu molto breve, solo otto anni, ma sufficienti per penetrare nelle profondità del mistero di Dio che Dina per obbedienza ci ha fatto conoscere nella sua Autobiografia. 
Dina apriva totalmente il suo intimo alla Maestra delle Novizie, le raccontava tutto quello che avveniva in lei, perché davanti all'oceano di grazie divine, che riceveva, aveva paura dell'illusione.  
La Maestra narra:  
Quando Dina mi parlava delle sue comunicazioni, io apparivo inquieta e glielo mostravo; sapevo che, essendo molto sensibile, questo  era una prova per lei. Vedendo la mia inquietudine, piangeva: "Perché non sono come le altre"?. Quello che, quando ascoltava la voce di Gesù, la riempiva di gioia, si trasformava poi in un vero tormento. Ritrovava la pace solo quando le dicevo che era volontà di Dio.  
Era di una gran semplicità  e, mentre cresceva la sua intimità con Gesù, seguiva in tutto la vita del noviziato.  
Un giorno nel quale mi aveva confidato di essere in profonda comunicazione con Dio, le novizie fecero un'escursione; ella rideva, si divertiva con e come le altre, niente rivelava esteriormente il suo segreto. 
La Maestra dice che durante vita religiosa di Dina possono scoprirsi fonti di sofferenza
La vita comunitaria a motivo della sua natura delicata e sensibile. La sua malattia, il restare ore immobile, per il consiglio del medico di stare reclinata, evitando ogni movimento per curare i suoi polmoni. Il maggiore, quando il Signore  le offriva il suo calice affinché partecipasse alla sua agonia con tutta la serie di sofferenze che Egli visse: abbattimento, paura, tristezza, disgusto, abbandono, etc.  
Un'altra grande sofferenza che difficilmente possiamo misurare, era quella nostalgia del cielo che soffre l'anima alla quale il Signore si rivela in modo speciale. Allora la fede è peregrinare, come Abramo, come Maria… 
Un momento di prova nella vita di Dina fu quando Gesù le annunciò che sarebbe morta il 15 di agosto di 1924. La Maestra narra che alcuni giorni prima andò a vederla nell'infermeria e, notando che la sua malattia non peggiorava, le disse: - Non ha l'aria di una moribonda. Dina accettò umilmente l’osservazione  e stette in silenzio.  
Narra ancora la Maestra che. passato il 15 agosto, le fece osservare che poteva vivere nell'illusione. Dina, con molta semplicità, disse semplicemente che si era sbagliata. Ella utilizzò questo fatto per umiliarsi. Non si scoraggiò, ma continuò ad agire come prima senza turbarsi e perfino con più fervore. Dopo questa data, mi resi conto che non ebbe comunicazioni per un lungo periodo, ma che la sua fede ed il suo amore per il Signore erano più intensi. La morte che il Signore le aveva annunciato, e che ella non aveva compreso, era una morte mistica ed ora ella era avvolta dal  manto del silenzio. Quel silenzio avvolgente e sconcertante di Dio che porta ad una specie di insicurezza, a domandarsi se tutto ciò sia  verità,  se sia realmente azione di Dio, e non sia invece frutto dell'immaginazione. Quanto maggiore è la manifestazione di Dio, tanto più è duro  il successivo silenzio. Dina non dubitò, continuò ad abbandonarsi e Dio continuò a manifestarsi con grazie sempre maggiori. 
Dina fu sempre molto aperta con la sua Maestra.  Ella afferma che, quando Dina le confidava qualcosa, aveva la certezza che si trattava di verità , e, benché temesse una possibile illusione, non poteva non sventare le vane paure.

Le testimonianze potrebbero continuare, ma c'è un silenzio che parla più delle parole. Ti lascio con Dina…  

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