Dina ha gustato e
gusta l'esperienza di Dio e brucia dal desiderio di comunicare agli altri tale
esperienza. Se la sua attività
apostolica viene ridotta dalla malattia, non lo è il suo spirito missionario.
Il suo zelo apostolico di lavorare per la salvezza di tutti gli uomini prende le
dimensioni del mondo. Ella vuole percorrere l'universo e scopre che la sua
missione nell'eternità, d'ora in poi fino al fine dei secoli, è e sarà quella d’irradiare,
per mezzo della Madonna, l'amore di Gesù su tutti gli uomini. Gesù ha detto:
"Chiedete e riceverete"… Sicura di questo, Dina dice: "Nel cielo
io sarò una piccola mendicante d’ amore: ecco la mia missione e la inizio immediatamente".
Ha compreso che gli uomini sono solidali gli uni con gli altri, tanto nella
vita spirituale come in quella sociale; ella si sente solidale col mondo intero amando e lasciando agire Gesù e
Maria. Dina vuole che tutti si salvino che nessuno si perda; per questo afferma
di voler chiudere per "sempre" le porte dell'inferno.
Essere solidali con
gli altri non è sempre facile. È piacevole quando la solidarietà ci porta a
condividere successi, momenti felici… è difficile quando bisogna praticarla nel
silenzio, nella solitudine, senza vedere risultati… Questo è quello che vive
Dina nella semplice stanza di un'infermeria. La sua vita si va spegnendo; il
suo apostolato rimane nel silenzio gioioso dell'anonimato; vive nella fede
quello che Gesù le presenta momento per momento e glielo offre perché continua
a lasciarlo fare…
La malattia segue il suo corso e la sofferenza non cambia affatto l’interesse
di Dina per gli altri. A volte ella soffre talmente da dire: " Gesù, vieni
presto a darmi coraggio". A partire dal luglio 1929 smette di scrivere; le
forze non le permettono di farlo. Tuttavia, per essere fedele, continua a rivelare
alla sua superiora quello che avviene nel suo intimo. Chi la visita non
sospetta niente; ammira solo la serenità, la gioia e la gentilezza che Dina mostra
a chiunque l’avvicina. Non perde il sorriso, quel sorriso che, per ottenerlo,
lottò all’inizio della sua vita religiosa. I suoi genitori la visitano ed ella
soffre di vederli soffrire.
Dopo avere vissuto
una vita ordinaria ma piena d’ uno straordinario amore giunge il 4 settembre
1929. Verso le tre del pomeriggio, alcuni brevi respiri molto tranquilli, quasi
impercettibili, aprono per Dina l'incontro definitivo con Gesù.
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