Il 20 marzo 1993,
il Papa Giovanni Paolo II l’ ha proclamata beata nella Basilica di San Pietro a
Roma. Nella sua omelia, citò le parole di San Paolo: “Vi esortiamo a non
ricevere invano la grazia di Dio". Questo fu quanto fece Dina durante la
sua vita, offrendoci inoltre la luminosa testimonianza d’un dialogo intimo con Gesù. La sua squisita sensibilità,
le sue doti musicali l’aiutarono ad accogliere la presenza divina e a rivolgere
a Dio una lode che supera le parole. Dina trovò la perla nascosta, il tesoro di
cui parla il Vangelo e per il quale si è disposti a vendere tutto.
Nella sua vita,
incarnò perfettamente il carisma della sua Fondatrice: manifestare la bontà
operante di Cristo. Il suo cuore arse di zelo apostolico per fare conoscere ed
amare Gesù e Maria fino ai confini del mondo.
Non le bastò questo, ella promise di continuare la sua missione
nell'eternità facendosi mendicante d'amore a favore di tutte le anime, per la
maggiore gloria di Dio.
Attraverso la sua
testimonianza profetica, che ci giunge tramite la sua Autobiografia, scritta su
richiesta delle sue superiore, Dina raggiunge i giovani, gli adulti, i
sacerdoti, le persone consacrate, gli artisti, i malati, in una parola quanti,
guardando lei, si aprono all'Amore di Dio, l'unico capace di trasformare la
vita e di dare la vera gioia.
Questa è la scia
che lasciano i santi. In terra la loro vita finisce, ma la loro luce continua
ad illuminare il cammino, affinché non ci lasciamo imprigionare, né stagnare
nel fango della strada. I santi hanno saputo spingere il loro sguardo molto
lontano. Se glielo permettiamo, possono sollevarci sulle loro spalle, affinché anche
noi possiamo guardare lontano, come fa un padre che solleva il figlio quando questi
non può vedere tutto per la sua bassa statura … Dina è disposta a farlo. Lasciati sollevare da lei!
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